Il possesso di un’imbarcazione legittima l’accertamento del Fisco

Irrilevanti i riferimenti alla classificazione e alle dimensioni. Ciò che conta è l’anomalia rispetto ai modesti redditi dichiarati dal proprietario

Il possesso di un’imbarcazione legittima l’accertamento del Fisco

Il possesso di un’imbarcazione legittima l’accertamento del Fisco, soprattutto perché fa a pugni coi modesti redditi dichiarati dal proprietario. Inutile il richiamo difensivo alle dimensioni e alla catalogazione della barca. Per l’Agenzia delle Entrate è evidente la discrasia tra i modesti redditi complessivi dichiarati dal contribuente e i costanti incrementi patrimoniali da lui effetti con l’acquisto di immobili e di una imbarcazione da diporto. Respinta la richiesta del contribuente di almeno ridurre il reddito a lui attribuito, richiesta poggiata su un dato, cioè che l’imbarcazione di sua proprietà è una unità da diporto di 9,30 metri anziché di 10,65 metri. Per i giudici, però, misure e classificazioni – e distinguo tra imbarcazioni e natanti da diporto – sono dettagli estranei alle norme tributarie. Ciò che conta è che l’imbarcazione, comunque venga inquadrata nella disciplina che ne regola la navigazione, sia indicativa di capacità contributiva. (Ordinanza 29276 del 21 ottobre 2021 della Cassazione)

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