I giudici hanno dato ragione a un cittadino italiano, insoddisfatto perché il suo caso non era stato neanche preso in esame
Italia condannata e Corte di Cassazione censurata. Questo il succo della decisione con cui la Corte europea dei diritti dell’uomo ha ritenuto eccessivi i formalismi riguardanti i criteri per la corretta redazione del ricorso per Cassazione. A far nascere il clamoroso caso è stata l’azione promossa da un cittadino italiano, insoddisfatto per non aver visto presa in esame in Cassazione la propria vicenda giudiziaria a causa di presunti difetti nel ricorso presentato dal suo legale. Per i giudici della Corte europea dei diritti dell’uomo è evidente come l’eccessivo formalismo abbia comportato un grosso abuso nei confronti del cittadino, ritrovatosi privato del diritto ad un equo processo e del diritto ad accedere ad un Tribunale per ottenere giustizia. I giudici hanno sottolineato, in particolare, l’eccessivo formalismo dei criteri stabiliti per la redazione del ricorso per Cassazione, con particolare riferimento alla necessità di chiarezza e di semplificazione, e hanno poi osservato che si è reso necessario addirittura un protocollo tra il Consiglio nazionale forense e la Corte di Cassazione proprio per chiarire i criteri da rispettare per proporre un ricorso ammissibile ed esaminabile. (Sentenza del 28 ottobre 2021 della Corte europea dei diritti dell’uomo)