Nessuna indicazione dall’azienda sul look con cui presentarsi all’ingresso dello stabilimento: impossibile retribuire il tempo di vestizione e svestizione
Fondamentale che il datore di lavoro lasci mano libera ai dipendenti
Se l’azienda non impone ai dipendenti di vestirsi necessariamente nello spogliatoio della struttura, allora il relativo tempo non può essere fonte di retribuzione per i lavoratori. Fondamentale, quindi, che il datore di lavoro lasci la possibilità al dipendente di vestirsi a casa propria e arrivare in azienda già vestito, oppure di scegliere di cambiarsi di auto una volta entrato nello stabilimento. Proprio l’assenza di una disposizione aziendale ad hoc inchioda i lavoratori, poiché manca la eterodirezione del tempo di vestizione, e quindi il dipendente può, come detto, scegliere se cambiarsi in spogliatoio o arrivare già vestito da casa per il lavoro. Inutile anche il riferimento fatto dai dipendente al percorso da coprire tra i tornelli perimetrali e il singolo reparto. Impossibile riconoscere alcuna retribuzione per quel percorso, non trattandosi di prestazione lavorativa e rientrando tale camminata nell’ambito degli atti di diligenza preparatoria allo svolgimento dell’attività lavorativa, e come tale non deve essere retribuita. (Sentenza del 28 ottobre 2021 del Tribunale di Ravenna)