Evidente come la pessima accoglienza al rientro dalla maternità abbia causato la caduta in depressione della lavoratrice
Azienda condannata per non avere salvaguardato la salute psichica della propria dipendente presa di mira al rientro in azienda dopo la maternità e caduta in depressione. Nello specifico, la lavoratrice, una volta tornata in servizio, è stata denigrata dagli altri lavoratori, sottoposta a forme eccessive di controllo e, infine, assegnata allo svolgimento di mansioni che implicavano l’utilizzazione di macchinari nuovi, però, senza prima ricevere un’adeguata formazione. Irrilevante, secondo i giudici, il fatto che ella abbia una personalità con meccanismi di risposta non del tutto efficaci. Per i giudici è evidente che la patologia depressiva che ha colpito la donna è direttamente dipendente dall’organizzazione datoriale che ha pressato una personalità fragile. Certo, riconoscono, vi era una sorta di predisposizione ma il problema psico-fisico si è manifestato solo a seguito della condotta tenuta dal datore di lavoro. Doveroso quindi il risarcimento da parte dell’azienda alla dipendente. (Ordinanza 31742 del 4 novembre 2021 della Cassazione)