Se l’app di verifica non funziona è illegittima l’esclusione, avvenuta nella vicenda presa in esame dai giudici, dal test di ammissione alla Facoltà di Medicina
Certificazione – verde – cartacea batte QRcode. In tempi di pandemia, difatti, al possibile malfunzionamento dell’applicazione che dovrebbe verificare la validità del cosiddetto ‘green pass’ si può ovviare legittimamente con la documentazione stampata su carta. E proprio applicando questa prospettiva i giudici amministrativi dell’Emilia Romagna hanno ritenuto illegittima l’esclusione di due studenti dalla partecipazione al test di ammissione al corso di laurea in Medicina e Chirurgia – anno accademico 2021/20221 – dell’Università di Bologna in quanto essa è stata dovuta al possesso di green pass non valido. I giudici spiegano che il mancato riconoscimento del QRcode da parte dell’app ‘VerificaC19’ appare sanabile mediante esibizione – effettuata dai due studenti esclusi – della certificazione cartacea circa l’avvenuta effettuazione del vaccino. Altrimenti, l’esercizio di un diritto costituzionalmente garantito quale il diritto allo studio o l’accesso ai pubblici uffici rischia di essere inopinatamente condizionato dal funzionamento di un applicativo mobile, osservano i giudici. (Ordinanza 551 del 26 novembre del 2021 del Tar Emilia Romagna)