I giudici riconoscono l’obbligazione solidale di entrambi i legali rappresentanti della società succedutisi nel corso dell’anno
Per l’omessa dichiarazione contestata alla società sono responsabili solidamente entrambi gli amministratori che si sono alternati nel corso dell’anno in cui avrebbe dovuto essere presentata la dichiarazione. All’origine della vicenda c’è la notifica di un avviso di accertamento alla società per omessa presentazione della dichiarazione dei redditi e dell’IVA per il 20013. L’atto impositivo non viene opposto e diventa definitivo: così viene iscritto a ruolo il credito d’imposta e viene emessa la relativa cartella di pagamento nei confronti della persona risultata essere legale rappresentante nel periodo compreso tra l’1 luglio 2004 e il 2 novembre 2004. Per i giudici tributari, però, non vi sono i presupposti per ritenere legittimo l’avviso notificato al legale rappresentante della società. Ciò perché egli non rivestiva più la carica alla fine di luglio del 2004 e quindi non era più legittimato alla presentazione della dichiarazione del 2003 alla scadenza del termine, essendogli subentrato il nuovo legale rappresentante della società. Dall’Agenzia delle Entrate ribattono che la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata in via telematica, nel periodo 1 luglio-2 novembre, e che quindi entrambi i legali rappresentanti avrebbero avuto titolo per adempiere all’obbligo di presentazione della dichiarazione. Per i giudici della Cassazione è logico parlare di obbligazione solidale dei due legali rappresentanti, entrambi obbligati a tale incombenza, sia pure in momenti diversi. Ciò significa che, non avendovi provveduto nessuno dei due, entrambi rispondono dell’omissione loro riconducibile. (Ordinanza 38760 del 7 dicembre 2021 della Cassazione)