Provvedimento giudiziario, niente oscuramento dei dati sensibili per presunte conseguenze in ambito familiare e lavorativo

Respinta dalla Cassazione la richiesta presentata da un investigatore privato coinvolto in una vicenda riguardante un porto illegale di armi

Provvedimento giudiziario, niente oscuramento dei dati sensibili per presunte conseguenze in ambito familiare e lavorativo

Niente oscuramento dei dati personali dell’investigatore privato coinvolto in una vicenda penale relativa a un porto illegale di armi. Respinta la sua richiesta di ottenere l’oscuramento, nella decisione pubblicata dalla Cassazione, dei riferimenti alla sua persona. I giudici sottolineano che le ragioni che possono legittimare la richiesta di oscuramento dei dati personali da una sentenza o da un altro provvedimento giudiziario debbono fare riferimento alla presenza di dati sensibili o alla particolare delicatezza della vicenda. Nella vicenda in esame, invece, l’investigatore privato ha sottolineato le possibili conseguenze negative su vari aspetti della sua vita sociale e di relazione in ambito familiare e lavorativo. Ciò però non può bastare, anche perché i dati sensibili, individuati dalla legge, sono quei dati personali idonei a rivelare origine razziale ed etnica, convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, opinioni politiche, adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché elementi idonei a rivelare stato di salute e vita sessuale di una persona. (Sentenza 47126 del 24 dicembre 2021 della Cassazione)

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