Assolutamente irrilevante il fatto che sia o meno possibile recuperare le cifre prelevate illegittimamente dall’amministratore
Colpevoli anche i componenti del collegio sindacale della società per l’appropriazione indebita perpetrata da uno degli amministratori, reo di avere distratto alcune somme di denaro in danno della società. Respinta la tesi difensiva proposta dai sindaci, tesi secondo cui la loro responsabilità per gli atti distrattivi compiuti dall’amministratore può essere acclarata soltanto una volta che si è accertato che le somme sono definitivamente perse e non più recuperabili. Chiaro l’obiettivo dei sindaci: sostenere che l’accertamento dell’addebito nei loro confronti è connesso a una verifica dell’impossibilità per il fallimento della società di ottenere in via diretta dall’autore materiale dell’illecito il pagamento delle somme sottratte. I giudici ribattono però che la condanna dei componenti del collegio sindacale è legittimamente giustificata dal negligente esercizio dei poteri di controllo e di verifica a loro affidati, e in particolare dall’omessa vigilanza sull’operato degli amministratori. (Ordinanza 38733 del 6 dicembre 2021 della Cassazione)