Verifica in sede ma sulla base di notizie acquisite altrove: è accertamento ‘a tavolino’
Respinte le obiezioni proposte dalla società contribuente per la limitazione delle garanzie previste in caso di accesso nei locali
Legittimo l’accertamento compiuto dal Fisco nonostante la società contribuente abbia protestato per l’emissione anticipata, cioè prima del termine dilatorio di 60 giorni, del processo verbale di constatazione. Impossibile parlare di limitazione delle garanzie previste in favore del contribuente in caso di accesso e verifica nei suoi locali. Ciò perché si è appurato, nella vicenda in esame, che si è trattato in realtà di un accertamento cosiddetto ‘a tavolino’, ossia di verifiche effettuate sì presso la sede ma in base a notizie acquisite altrove. Per i giudici è evidente quindi che l’accertamento contestato dalla società non tre origine direttamente da controlli, ispezioni, verifiche od accessi eseguiti presso la stessa società contribuente, ma è catalogabile, invece, come accertamento ‘a tavolino’. Di conseguenza, cade la contestazione relativa alla rapida emissione del processo verbale di constatazione da parte dell’Agenzia delle Entrate. (Ordinanza 41369 del 23 dicembre 2021 della Cassazione)